Il ricorso per revocazione di una sentenza della Corte di Cassazione per errore di fatto, ai sensi dell'art. 391-bis c.p.c., deve contenere, a pena di inammissibilità, l'indicazione specifica del motivo di revocazione ex art. 398 c.p.c., comma 2, e una esposizione sommaria e chiara dei fatti di causa rilevanti, come richiesto dall'art. 366 c.p.c., n. 3, senza mera riproduzione integrale del precedente ricorso per cassazione. L'esposizione dei fatti deve essere funzionale a consentire alla Corte di Cassazione di valutare l'effettiva incidenza del preteso errore di fatto sulla decisione impugnata, non essendo sufficiente la mera deduzione di un errore di fatto senza dimostrazione del suo concreto rilievo ai fini dell'esito del giudizio. Inoltre, il ricorso per revocazione non può limitarsi a contestare mere imprecisioni o inesattezze nella ricostruzione del procedimento pregresso, ma deve individuare specifici errori di fatto, decisivi per la pronuncia, commessi dalla Corte di Cassazione nella sentenza impugnata. In difetto di tali requisiti, il ricorso per revocazione deve essere dichiarato inammissibile.