Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5325 del 4 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5325PEN

Massima

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Il reato di minaccia sussiste quando l'agente manifesta in qualsiasi forma al soggetto passivo il pericolo di un male ingiusto, cioè contra ius, che in un futuro più o meno prossimo possa essergli cagionato, anche attraverso l'utilizzo di un mezzo idoneo a limitare la libertà psichica della vittima. Le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, anche se costituita parte civile, possono essere assunte come fonte di prova, purché siano valutate con opportuna cautela e sottoposte a un'indagine accurata circa i profili di attendibilità oggettivi e soggettivi, e trovino riscontro in altri elementi probatori. Il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, la cui mancata concessione è incensurabile in sede di legittimità, ove adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 586/2010 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 29/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE Eduardo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore di p.c. Avv. (OMISSIS) per la parte civile e l'…

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