Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37000 del 6 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:37000PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare gli elementi probatori posti a fondamento di un provvedimento cautelare, deve procedere ad una valutazione unitaria e non frazionata degli stessi, verificando se, ricostruiti nel loro complesso e posti in relazione reciproca, possano essere ordinati in una costruzione logica, armonica e consonante, che consenta di attingere la verità processuale. L'interpretazione del linguaggio criptico o cifrato utilizzato dagli indagati nelle conversazioni intercettate costituisce questione di fatto rimessa alla valutazione del giudice di merito, la quale, se risulta logica in relazione alle massime di esperienza utilizzate, si sottrae al sindacato di legittimità. Il coinvolgimento dell'indagato in un conflitto di vertice dell'organizzazione criminale, così come il riconoscimento del suo ruolo apicale da parte di altri esponenti della stessa, possono rivelare il suo effettivo ruolo nell'associazione, a prescindere dai tempi e dalle modalità del suo rinnovato ingresso nella stessa. La parallela attività lecita dell'indagato non esclude il carattere illecito delle condotte che gli vengono attribuite, mentre la mancata contestazione di reati-fine non assume rilievo rispetto all'esigenza cautelare di evitare ulteriori manifestazioni del ruolo verticistico attribuitogli. Quando il giudice ha fondato la misura cautelare su più di una delle esigenze previste dalla legge, i motivi di gravame che investono una sola di esse nell'accertata sussistenza di un'altra sono inammissibili per mancanza di interesse, in quanto l'eventuale apprezzamento favorevole della doglianza non condurrebbe comunque ad un effetto liberatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/01/2016 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE DE MARZO;
sentite le conclusioni del PG FRANCESCO SALZANO che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore avvocato (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26/01/2016, depositata in data 03/03/2016, il Tribunale di Palermo, in accoglimento dell'appello proposto dal Pubblic…

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