Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21844 del 3 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21844PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. richiede la prova di un concreto e stabile inserimento dell'agente nella compagine criminale, non essendo sufficiente il mero status di appartenenza o la disponibilità manifestata nei confronti di singoli associati, anche di vertice. L'accordo associativo deve essere adeguatamente ricostruito nella sua genesi, struttura operativa, modalità di azione e ruolo dei singoli partecipi, non potendosi fondare la gravità indiziaria sulla sola evocazione di pregressi legami e trascorsi giudiziari degli elementi apicali. Inoltre, le condotte strumentali, come la detenzione e il porto di armi, devono risultare temporalmente e logisticamente riconducibili all'attività del sodalizio mafioso contestato, non essendo sufficiente il mero richiamo a tali episodi quali indici della natura armata del gruppo. Infine, l'eventuale coinvolgimento di collaboratori di giustizia richiede una puntuale verifica circa la dismissione del relativo status e la ripresa dell'attività criminosa, non potendosi presumere la continuità del vincolo associativo sulla base di meri riferimenti a riti di affiliazione risalenti nel tempo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE SANTIS Annamar - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza resa dal Tribunale del Riesame di Lecce in data 7/11/2020;
Dato atto che si e' proceduto a trattazione con contraddittorio cartolare ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Cons. De Santis Anna Maria;
letta la requisitoria del P.G., Dott. Cardia Delia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO …

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