Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11942 del 21 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11942PEN

Massima

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L'incendio doloso di un'autovettura, la tentata estorsione e la rapina di un cellulare e di un mazzo di chiavi costituiscono reati gravi che denotano una condotta criminosa e pericolosa dell'agente, la quale deve essere punita con una pena detentiva e pecuniaria adeguata. La responsabilità penale dell'imputato per tali reati può essere affermata sulla base di plurimi elementi probatori, tra cui le dichiarazioni attendibili delle persone offese, le immagini di videosorveglianza e i messaggi inequivoci, anche in assenza di una prova diretta della sua presenza sul luogo dei fatti. I giudici di merito, nel valutare la credibilità delle testimonianze e l'attendibilità complessiva del quadro probatorio, godono di un ampio margine di discrezionalità, non sindacabile in sede di legittimità se non in presenza di vizi logici o giuridici manifesti. Il giudice di cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, ma deve limitarsi a verificare la correttezza e la coerenza della motivazione, senza poter riesaminare autonomamente gli elementi di fatto. Pertanto, le censure meramente generiche o tese a una nuova rivalutazione del merito devono essere dichiarate inammissibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANTOVANO Alfredo - Presidente

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/06/2021 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FABIO DI PISA;
lette le conclusioni scritte ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8 formulate dal Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, nella persona di Dr. MASTROBERARDINO PAOLA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del …

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