Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 25546 del 23 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:25546PEN

Massima

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Le dichiarazioni spontanee rese dall'indagato nell'immediatezza del fatto alla polizia giudiziaria, anche se sollecitate da quest'ultima, sono utilizzabili nel giudizio abbreviato, in quanto non assimilabili all'interrogatorio in senso tecnico e non soggette a particolari formalità di verbalizzazione. Pertanto, tali dichiarazioni possono essere legittimamente poste a fondamento del giudizio di responsabilità penale, senza che ciò integri una violazione del diritto di difesa o del principio dell'oltre ogni ragionevole dubbio. La mancata verbalizzazione delle dichiarazioni da parte della polizia giudiziaria, in contrasto con le prescrizioni di legge, non le rende nulle o inutilizzabili, potendo l'agente o l'ufficiale di polizia giudiziaria rendere comunque testimonianza "de relato" sul loro contenuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1409/2012 Corte di appello di Bologna del 7/6/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RANALDI Alessandro;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udite le richieste del difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS) del Foro di Catanzaro, che ha con…

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