Il titolare di un'autorizzazione per l'esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande congiunta a prevalente attività di intrattenimento e svago non può ottenere la conversione automatica di tale titolo in un'autorizzazione per l'esercizio esclusivo o prevalente dell'attività di somministrazione, in quanto la disciplina transitoria di cui all'art. 25, comma 2, della legge regionale n. 21/2006 non consente tale modifica qualitativa del titolo legittimante. Le attività di somministrazione secondarie rispetto all'attività principale di intrattenimento e svago sono infatti sottratte ai limiti programmatici previsti per le attività di somministrazione ordinarie e soggette a un regime liberalizzato, sicché la loro conversione in attività di somministrazione principale comporterebbe un'estensione automatica non consentita dalla normativa. Inoltre, il Comune può legittimamente negare il rilascio di una nuova autorizzazione per l'esercizio dell'attività di somministrazione in determinate aree del territorio comunale in cui è prevista la tutela delle attività commerciali tradizionali, in quanto tale disciplina limitativa trova adeguato fondamento normativo e non contrasta con i principi di liberalizzazione delle attività economiche.