Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6815 del 13 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:6815PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata ai danni dell'INPS è integrato dalla presentazione di una denuncia fittizia di un rapporto di lavoro e dalla successiva richiesta di indennità di disoccupazione, in quanto tali condotte dimostrano la consapevole partecipazione dell'imputato nel predisporre una falsa apparenza a fini patrimoniali, dal quale ha tratto un concreto beneficio. La valutazione della responsabilità penale e della congruità della pena irrogata rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio non può essere sindacato in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà. Pertanto, la mera contestazione teorica dell'insufficienza probatoria o dell'eccessività della pena, senza alcun riferimento effettivo agli elementi motivazionali del provvedimento impugnato, non è idonea a integrare un motivo di ricorso ammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenz - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24 settembre 2015 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN F…

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