Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2149 del 2018

ECLI:IT:TARNA:2018:2149SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la legittimità delle ordinanze di demolizione emesse dal Comune di Crispano nei confronti di una costruzione realizzata senza il necessario permesso di costruire, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, affrancato dalla ponderazione discrezionale del confliggente interesse al mantenimento in loco della costruzione, in quanto la repressione dell'abuso edilizio corrisponde per definizione all'interesse pubblico al ripristino dello stato dei luoghi illecitamente alterato. Pertanto, l'ordinanza di demolizione è sorretta da adeguata e sufficiente motivazione, consistente nella compiuta descrizione delle opere abusive e nella constatazione della loro esecuzione in assenza del necessario titolo abilitativo. 2. L'amministrazione non è tenuta a motivare specificamente sulla sanabilità delle opere abusive ai fini dell'adozione dell'ordinanza di demolizione, in quanto il legislatore non ha inteso richiedere un presupposto ulteriore rispetto all'abusività delle opere per legittimare l'esercizio del potere sanzionatorio. Diversamente opinando, si ammetterebbe che gli abusi edilizi non sarebbero mai rilevati in sé, ma solo ove si pongano anche in contrasto con la normativa urbanistica, facendo gravare sull'amministrazione l'onere di motivare specificamente anche su tale ulteriore punto. 3. L'individuazione dell'area di pertinenza della "res abusiva" da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordinanza di demolizione non deve necessariamente avvenire al momento dell'emanazione dell'ingiunzione di demolizione, ma può essere contenuta nel successivo provvedimento con il quale viene accertata l'inottemperanza e si procede all'acquisizione gratuita del bene. 4. La presentazione dell'istanza diretta ad ottenere il rilascio del permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 determina solo un arresto dell'efficacia dell'ordine di demolizione, che è posto in uno stato di temporanea quiescenza. In caso di diniego (anche silente) di accoglimento della domanda di sanatoria, l'originaria ingiunzione demolitoria riprende vigore e l'unico aspetto da riconsiderare è il conteggio del termine concesso per l'esecuzione spontanea della demolizione. 5. Il verbale di accertamento dell'inottemperanza all'ordinanza di demolizione ha natura meramente endoprocedimentale e dichiarativa delle operazioni effettuate dalla Polizia Municipale, senza attribuzione di competenza all'adozione di atti di amministrazione attiva, sicché non è autonomamente impugnabile. 6. Ai fini della sanatoria di opere abusive ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, non è sufficiente la mera presentazione della domanda, essendo necessario che le opere esistenti siano conformi alla normativa urbanistica vigente, senza necessità di ulteriori interventi di adeguamento o modifica.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/04/2018

N. 02149/2018 REG.PROV.COLL.

N. 05859/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5859 del 2008, integrato da motivi aggiunti, proposto da Aldo Vitale, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Vergara, con domicilio eletto lo studio del medesimo in Napoli, Piazza Sannazaro, n. 71;

contro

il Comune di Crispano, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Andrea Orefice, con domicilio eletto presso lo studio del medesimo in Napoli, via del Parco Comola Ricci, n. 165;

per l'annullamento

dell'ordinanza (prot.9132 del 15/ 07/ 08) n. 17 del 14/ 07/ 2008 a firma del Responsabile del Servizio Urbanistica d…

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