Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49366 del 22 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49366PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine alla partecipazione dell'indagato ad un'associazione di tipo mafioso, desumibili da una pluralità di elementi probatori, anche se risalenti nel tempo, che dimostrino il suo ruolo apicale e la perdurante operatività della consorteria criminale, nonché la sussistenza di esigenze cautelari, anche in virtù della presunzione di legge. Tali gravi indizi possono essere desunti da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, intercettazioni telefoniche ed ambientali, comportamenti e reazioni di altri appartenenti alle cosche contrapposte, che rivelino l'autorevolezza e l'influenza dell'indagato nell'ambito della sua organizzazione criminale, anche attraverso il coinvolgimento di familiari e sodali. La valutazione complessiva di tali elementi, anche se non tutti direttamente riferibili al periodo oggetto di contestazione, è sufficiente a giustificare l'applicazione della misura cautelare, in assenza di una chiara dimostrazione della cessazione dell'operatività della consorteria criminale. Analogamente, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di estorsione aggravata può essere desunta dalle medesime fonti probatorie, che dimostrino l'imposizione di manodopera e il prelievo di utilità economiche da parte dell'indagato o dei suoi sodali, in virtù della forza di intimidazione derivante dall'appartenenza all'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI ((omissis)) del 26/11/2 -

Dott. BONITO Francesco M.S. rel. Consigliere SENTE -

Dott. CAPOZZI ((omissis)) N. 3 -

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. BARBARISI ((omissis)) N. 33501/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. SA. RO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 338/2009 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 14/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. MANAGO' ANTONIO.

La Corte:

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