La prova certa ed univoca dell'ultimazione delle opere edilizie abusive entro il termine di legge per l'accesso al condono edilizio grava sull'interessato che ne fa richiesta, non essendo sufficienti le sole dichiarazioni sostitutive di atto notorio. In assenza di tale prova documentale, l'incertezza sull'epoca di realizzazione del manufatto opera in danno dell'istante, legittimando l'amministrazione a negare il rilascio della concessione in sanatoria. Il silenzio assenso sulla domanda di condono non può formarsi in mancanza della dimostrazione del requisito temporale di ultimazione dei lavori, trattandosi di presupposto sostanziale essenziale. La specialità del procedimento di condono edilizio rispetto all'ordinario procedimento di rilascio della concessione edilizia rende il parere della commissione edilizia non obbligatorio ma facoltativo, mentre la competenza all'adozione del provvedimento di diniego della concessione in sanatoria spetta al dirigente competente, in applicazione della normativa regionale di recepimento dell'art. 51 della legge n. 142/1990.