Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3823 del 25 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3823PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione e consapevole dell'origine delittuosa di beni in suo possesso, si adopera per occultarne la provenienza illecita, compie un tentativo di riciclaggio aggravato, integrando altresì il reato di accesso abusivo a sistema informatico, ove si introduca nel sistema aziendale per monetizzare tali beni. Ciò anche qualora il pubblico ufficiale sostenga di non aver riconosciuto l'effettivo titolare dei beni, atteso che l'omissione di adempimenti procedurali obbligatori e la mancata conservazione di documenti identificativi del richiedente denotano l'intento di non lasciare traccia dell'operazione illecita. La persistenza di esigenze cautelari, nonostante la sospensione dal servizio, giustifica il mantenimento della misura cautelare degli arresti domiciliari, in considerazione della gravità dei reati contestati e del ruolo rivestito dall'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/06/2018 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
sentito il P.M., in persona del Sost. Proc. Gen. Dr. ((omissis)), il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 14 giugno -…

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