Consiglio di Stato sentenza n. 9366 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:9366SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. L'annullamento giurisdizionale di un piano urbanistico generale comporta l'obbligo per il Comune di riesercitare il proprio potere di pianificazione, senza vincoli che non siano quelli eventualmente derivanti dal contenuto specifico della pronuncia di annullamento. Pertanto, il Comune è libero di riproporre nella successiva edizione del piano il progetto di un parco pubblico, anche se la precedente variante che lo prevedeva era stata annullata per ragioni procedurali. 2. Le norme del piano di governo del territorio che prevedono l'obbligo di piantumazione preventiva delle aree devono essere interpretate in modo restrittivo, nel senso meno gravoso per il privato obbligato, in quanto trattasi di prestazione a titolo gratuito. Pertanto, tale obbligo non può essere esteso alle aree del privato ricorrente, non rientranti nelle categorie espressamente indicate dalle norme. 3. La previsione nel piano di governo del territorio di un meccanismo perequativo per l'acquisizione di aree da destinare a servizi pubblici, che prevede la corresponsione di un prezzo stabilito dal Comune, non configura un potere di espropriazione surrettizio, ma un legittimo strumento di pianificazione urbanistica. 4. La determinazione da parte del Comune di una dotazione di standard urbanistici superiore al minimo previsto dalla legge regionale, al fine di realizzare un parco pubblico, rientra nella discrezionalità amministrativa e non può essere sindacata in sede giurisdizionale, se non per manifesta illogicità o irragionevolezza. In conclusione, il Consiglio di Stato ha respinto l'appello proposto dal privato ricorrente, ritenendo legittimi gli atti di pianificazione urbanistica impugnati.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/10/2023

N. 09366/2023REG.PROV.COLL.

N. 10326/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10326 del 2021, proposto dalla società Fibra S.r.l. già A.N.M.A.D.A. S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia;

contro

il Comune di Busto Arsizio, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia e domicilio eletto presso lo studio del difensore, in Busto Arsizio, via Fratelli d'Italia 12;

per l’annullamento

della sentenza del T…

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