Il provvedimento di revoca di un atto di cessione di un'area industriale da parte di un Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale è legittimo quando: 1. Il provvedimento di revoca è adottato dal Dirigente Generale, in quanto l'entrata in vigore della legge regionale n. 10/2000 ha attribuito l'adozione degli atti di gestione ai Dirigenti, separandoli dagli atti di indirizzo politico-amministrativo di competenza degli organi collegiali. 2. Il fallimento della società concessionaria rende impossibile il raggiungimento degli obiettivi per i quali l'area era stata concessa, rendendo necessario il recupero dell'area da parte del Consorzio al fine di destinarla ad altre imprese, in conformità ai propri fini istituzionali. In tal caso, l'intervenuto fallimento costituisce una motivazione "assorbente" che giustifica autonomamente il provvedimento di revoca, rendendo irrilevanti eventuali vizi procedimentali, come il mancato rispetto dell'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, in quanto il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso. 3. Il ritardo nell'inizio dei lavori da parte della società concessionaria, anche se dovuto al tardivo rilascio della concessione edilizia da parte del Comune, non è più rilevante ai fini della legittimità del provvedimento di revoca, in quanto la società fallita non può più svolgere alcuna attività d'impresa e l'Amministrazione deve procedere al recupero dell'area. Pertanto, il provvedimento di revoca adottato dal Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale a seguito del fallimento della società concessionaria è legittimo, in quanto risponde all'esigenza di recuperare l'area per destinarla ad altre iniziative imprenditoriali, in conformità ai propri fini istituzionali, indipendentemente da eventuali vizi procedimentali o ritardi non imputabili alla società fallita.