Il condono edilizio di opere realizzate in aree vincolate è ammissibile solo se i manufatti, benché non assentiti o difformi dal titolo abilitativo, risultino comunque conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti. Il mancato rispetto di tale condizione, unitamente alla sussistenza di vincoli paesaggistici e ambientali sull'area interessata, legittima il diniego del condono edilizio, senza che sia necessario acquisire il preventivo parere della Commissione edilizia circa la compatibilità paesaggistica delle opere, trattandosi di atto vincolato fondato sulla constatazione dell'insanabilità dell'abuso. Il procedimento di condono edilizio ex lege n. 326/2003 è autonomo e distinto da quello di condono ambientale ex lege n. 308/2004, con la conseguenza che la valutazione di conformità paesaggistica rilevante ai fini penali non incide sulla legittimità del diniego del condono edilizio.