Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14996 del 13 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:14996PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si distingue dal concorso di persone nel reato continuato per il carattere dell'accordo criminoso, che nel concorso è diretto alla commissione di uno o più reati con la realizzazione dei quali si esaurisce, mentre nell'associazione risulta diretto all'attuazione di un più vasto programma criminoso, per la commissione di una serie indeterminata di delitti, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, anche indipendentemente e al di fuori dell'effettiva commissione dei singoli reati programmati. La valutazione della gravità indiziaria del reato associativo può fondarsi su elementi quali l'organizzazione, i mezzi, lo scambio di informazioni, la costanza dell'attività di controllo sull'area boschiva, gli episodi di mutua assistenza, anche attraverso lo scambio di clienti e la suddivisione dei ruoli, che indicano l'esistenza del vincolo associativo. In sede di legittimità, la critica all'interpretazione delle conversazioni intercettate è ammissibile solo in presenza di travisamento della prova, ossia quando il giudice di merito ne abbia indicato il contenuto in modo difforme da quello reale e la difformità risulti decisiva ed incontestabile. Il pericolo cautelare può ritenersi concreto e attuale, pur se contenibile con una blanda misura, quando emergono indizi della persistenza dell'attività illecita fino all'epoca dell'applicazione della cautela e del costante impegno dell'indagato nella lucrosa attività associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/08/2019 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere SANDRA RECCHIONE;
sentite le conclusioni del PG FRANCA ZACCO che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catanzaro, decidendo in sede di riesame, confermava l'ordinanza che applicava alla (OMISSIS) la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sia per il reato di partecipa…

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