Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15443 del 11 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:15443PEN

Massima

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La retrodatazione della misura cautelare carceraria ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. non opera automaticamente in assenza di una connessione qualificata tra i fatti contestati in due distinti procedimenti, essendo necessario che al momento dell'emissione della prima ordinanza cautelare fossero già desumibili dagli atti tutti gli elementi giustificativi della successiva ordinanza. Pertanto, qualora gli elementi indizianti posti a fondamento della seconda ordinanza cautelare risultino essere sopravvenuti rispetto all'emissione della prima, non sussistono i presupposti per la retrodatazione, non potendosi ravvisare alcuna inerzia colpevole da parte degli organi inquirenti. La valutazione dei giudici di merito in ordine alla sufficienza degli elementi indizianti desumibili dal quadro probatorio successivo alla prima ordinanza cautelare è insindacabile in sede di legittimità, ove risulti fondata su congrua motivazione esente da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. GI., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 02/05/2007 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. NUZZO LAURENZA;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Ru. Gi. proponeva appello avverso l'ordinanza del GIP del Tribunale di Napoli…

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