Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4857 del 1 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4857PEN

Massima

Il possesso di un documento di identità falso, anche se non direttamente fabbricato dal soggetto, integra il reato di cui all'art. 497-bis c.p. in quanto la norma penale sanziona non solo la formazione integrale del documento falso, ma anche il concorso nella falsificazione. Il principio di necessaria correlazione tra accusa e sentenza non viene violato quando il soggetto risponde a titolo di concorso per un reato contestatogli uti singuli, senza che sia necessaria una specifica contestazione della condotta concorsuale. La responsabilità penale può essere affermata sulla base di dichiarazioni rese dall'imputato in sede di convalida dell'arresto, dalle quali emerga il suo coinvolgimento nella procurazione del documento falso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/01/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. BIRRITTERI Luigi, ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
Udito il difensore avv. (OMISSIS).
RITENU…

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