Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22437 del 22 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22437PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, con ruolo stabile e organico all'interno del sodalizio criminale, comporta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, superabile solo in presenza di elementi che dimostrino la concreta e definitiva rescissione dei legami con l'organizzazione mafiosa. L'accertamento della condotta partecipativa può fondarsi su dichiarazioni di collaboratori di giustizia, purchè valutate nella loro attendibilità soggettiva e oggettiva, e su elementi di riscontro emersi dalle attività investigative, quali la partecipazione a riunioni e incontri con altri esponenti del sodalizio, l'acquisizione di appalti e lavori pubblici in contesti mafiosi, nonché la realizzazione di atti intimidatori e condotte estorsive finalizzate al finanziamento dell'attività illecita del gruppo. Anche la tentata estorsione commessa con metodo mafioso e in funzione dell'associazione criminale integra gravi indizi di colpevolezza, in presenza di elementi probatori che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nella preliminare decisione di sottoporre ad imposizione l'impresa e nella realizzazione degli atti intimidatori. La motivazione dell'ordinanza cautelare deve rendere intellegibile il percorso logico-argomentativo seguito dal giudice, anche attraverso il richiamo ad altri atti del procedimento, purché sia chiara l'autonoma valutazione degli elementi a carico dell'indagato e delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/07/2018 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. VINCENZO SIANI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. PERELLI SIMONE che chiede l'inammissibilita' del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS), del foro di PALERMO in difesa di:
(OMISSIS) che chiede raccoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, resa il 19 luglio 2018, il Tr…

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