Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50686 del 3 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:50686PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la revoca o sostituzione di una misura cautelare, deve considerare non solo il decorso del tempo dal fatto e dall'applicazione della misura, ma anche altri elementi sintomatici di un effettivo mutamento della situazione inerente lo status libertatis dell'indagato, quali l'incensuratezza, la confessione, il buon comportamento durante l'esecuzione della misura e le circostanze personali e familiari che hanno determinato la commissione del reato. Tuttavia, tali elementi devono essere valutati nel loro complesso e in relazione al concreto pericolo di reiterazione del reato, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, purché questa sia congruamente motivata e non manifestamente illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 27 giugno 2014, di rigetto dell'appello;

avverso il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Avellino, in data 2 maggio 2014, di diniego di revoca o sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

Sentita in camera di consiglio la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

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