Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21436 del 27 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21436PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche è configurabile quando un gruppo di soggetti, attraverso un collaudato meccanismo truffaldino, si organizza in modo stabile e continuativo per ottenere indebitamente finanziamenti pubblici, avvalendosi di false certificazioni e documentazioni artatamente predisposte, pur essendo consapevoli dell'inesistenza dei requisiti richiesti dalla legge per accedere ai benefici. La partecipazione all'associazione può essere desunta dal contributo causale fornito dal singolo indagato, anche attraverso il mero utilizzo della propria impresa individuale per richiedere i finanziamenti illeciti, pur essendo a conoscenza della natura fraudolenta dell'operazione. Ai fini della configurabilità del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, il profitto realizzato dall'agente, consistente nella percezione della somma concessa a mutuo dall'istituto finanziario, coincide con il danno patrimoniale subito dall'ente erogante ed è equivalente all'importo del finanziamento indebitamente ottenuto, a prescindere dalla successiva restituzione delle somme all'istituto mutuante, che si configura come un post-factum idoneo a ridurre il danno conseguente al reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro A. - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Al. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale per il riesame di Catanzaro, in data 28/10/2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Giovanni Salvi, il quale ha concluso chiedendo il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 28/10/2010, il Tribunale di Catanzaro, a seguito di istanz…

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