Consiglio di Stato sentenza n. 5981 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:5981SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è legittima quando l'accertamento dell'abuso, effettuato dalla Polizia Municipale in sede di sopralluogo, attesta la realizzazione di un volume seminterrato in totale difformità rispetto al permesso di costruire rilasciato, che ne aveva espressamente escluso l'autorizzazione. La richiesta di variante progettuale presentata successivamente all'accertamento dell'abuso non obbliga l'amministrazione comunale a sospendere il procedimento sanzionatorio, in quanto l'opera realizzata risulta in contrasto con le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti. Pertanto, l'amministrazione può legittimamente ordinare la demolizione delle opere abusive, senza dover attendere l'esito della richiesta di variante, che risulta comunque inammissibile per la sua incompatibilità con il permesso di costruire originariamente rilasciato. Il principio di tipicità dell'illecito urbanistico non è violato dall'ordinanza di demolizione che faccia riferimento sia alla fattispecie della "variazione essenziale" che a quella della "totale difformità", in quanto tali qualificazioni giuridiche non comportano una duplice contestazione dell'abuso, ma sono funzionali alla prescrizione della demolizione, che costituisce l'obiettivo essenziale dell'atto. Inoltre, l'omessa indicazione dell'area di sedime nell'ordinanza di demolizione non ne determina l'illegittimità, in quanto tale elemento sarà necessario solo in un eventuale successivo provvedimento di acquisizione gratuita dell'area al patrimonio comunale.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/08/2019

N. 05981/2019REG.PROV.COLL.

N. 03437/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3437 del 2010, proposto da
Maurizio Roberto Enrico Pignatiello, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco Braschi e Giorgio Pagliari, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Francesco Braschi in Roma, viale Parioli, n. 180;

contro

Comune di Borgo Val di Taro, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Marco Moglia, Andrea Manzi e Maurizio Palladini, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Andrea Manzi in Roma, via Federico Confalonieri n. 5;

e con l'intervento di

ad adiuvandum
:
Gerardo Pignatiello, rappresentato e difeso dall…

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