Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive realizzate in zona vincolata, afferma il seguente principio di diritto: 1. L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è sufficientemente motivata con il mero richiamo all'accertata abusività delle opere e alla mancanza del prescritto titolo abilitativo, senza necessità di ulteriori specifiche indicazioni sull'interesse pubblico alla rimozione degli abusi, essendo tale interesse in re ipsa. 2. La valutazione degli interventi edilizi deve essere unitaria e complessiva, senza possibilità di una considerazione atomistica degli stessi, quando essi facciano parte di un disegno sostanzialmente unitario di realizzazione di una determinata opera priva di titolo. 3. L'applicazione della sanzione demolitoria ai sensi degli artt. 27 e 31 del D.P.R. n. 380/2001 è legittima anche per opere realizzate in zone vincolate in assenza di titolo abilitativo e autorizzazione paesaggistica, a prescindere dalla necessità del permesso di costruire. 4. Il decorso del tempo dalla commissione dell'abuso edilizio non genera alcun legittimo affidamento sulla conservazione dell'opera abusiva, non essendo idoneo a incidere sull'interesse pubblico al ripristino della legalità violata. 5. Non è necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento per l'adozione dell'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive, trattandosi di provvedimento vincolato e doveroso, la cui adozione non avrebbe potuto avere esito diverso.