Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28701 del 17 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:28701PEN

Massima

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Il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. richiede che la violenza o la minaccia siano dirette a costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell'ufficio, e che tali condotte precedano il compimento dell'atto. Quando, invece, il comportamento di aggressione all'incolumità fisica del pubblico ufficiale non sia finalizzato a incidere sull'attività dell'ufficio o del servizio, ma sia espressione di volgarità ingiuriosa e di atteggiamento genericamente minaccioso, la condotta non integra il delitto di cui all'art. 336 c.p., ma al più i più generali reati di ingiuria e minaccia, aggravati dalla qualità delle persone offese, per la cui procedibilità è necessaria la querela. In tali casi, pertanto, il fatto non può essere qualificato come reato di minaccia a pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 22/2009 CORTE APP.SEZ.MINORENNI di LECCE, del 05/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Elisabetta Cesqui, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.La Corte d'appello di Lecce,…

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