Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44904 del 28 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:44904PEN

Massima

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Il concetto di "partecipazione" all'associazione di tipo mafioso, ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 416-bis c.p., richiede una presenza attiva e dinamica del soggetto nell'ambito del sodalizio criminoso, tale da implicare un ruolo funzionale e di stabile compenetrazione con la struttura organizzativa, a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini illeciti, e non può essere integrato dalla sola "affiliazione" rituale, pur in presenza dell'adesione ai vincoli e agli scopi del gruppo. La presunzione relativa di pericolosità sociale e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i reati di cui all'art. 416-bis c.p., può essere superata solo quando emergano elementi idonei a dimostrare la stabilità del recesso del soggetto dai legami con l'organizzazione criminale, in mancanza dei quali non è consentita l'applicazione di misure cautelari diverse e meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. RICCARDI Giusep - Rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/01/2017 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Riccardi Giuseppe;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa Perla Lori, che ha concluso chiedendo il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa il 12/01/2017 il Tribunale della liberta' di Bari rigettava l'istanza di riesame proposta…

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