Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44708 del 6 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44708PEN

Massima

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Il mero utilizzo di un bene sottoposto a sequestro amministrativo, in assenza di condotte di sottrazione, dispersione o deterioramento, non integra il reato di cui all'art. 334 c.p., configurandosi al più un illecito amministrativo ai sensi dell'art. 213, comma 4, del Codice della Strada. Ciò in quanto l'uso del bene può talvolta essere necessario al fine di evitarne il definitivo deterioramento, non potendosi pertanto ritenere tale condotta incompatibile con gli scopi del provvedimento amministrativo di sequestro. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 334 c.p., è necessario che la condotta del custode del bene sottoposto a sequestro vada oltre la mera utilizzazione del medesimo, concretizzandosi in atti di sottrazione, dispersione o deterioramento dello stesso, essendo tali comportamenti quelli espressamente tipizzati dalla norma penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/05/2012 della Corte d'appello di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Anna Petruzzellis;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CESQUI Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 15/05/20…

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