Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15932 del 16 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:15932PEN

Massima

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Il delitto di estorsione mediante minaccia si differenzia dalla truffa vessatoria in base al diverso atteggiarsi del pericolo prospettato all'offeso: nel caso di estorsione, il danno è prospettato come reale e direttamente o indirettamente attribuibile all'agente, cosicché la vittima è coartata nella sua volontà; nella truffa vessatoria, invece, il danno viene prospettato come possibile ed eventuale, mai proveniente dall'agente, sicché la vittima agisce in stato di errore, senza essere coartata. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica della condotta, occorre verificare se il pericolo prospettato all'offeso sia tale da indurlo in una scelta obbligata, subendo il danno voluto dall'agente, ovvero se il danno sia prospettato come meramente eventuale, inducendo la vittima a determinarsi per effetto di un inganno. Inoltre, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240-bis c.p. non richiede il vincolo di pertinenzialità tra i beni sequestrati e i reati ipotizzati, essendo sufficiente la dimostrazione della sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o l'attività economica svolta dall'indagato, salvo che quest'ultimo non fornisca prova della legittima provenienza dei beni. Pertanto, il giudice può disporre il sequestro preventivo e la successiva confisca di beni anche in assenza di un accertamento definitivo della responsabilità penale dell'indagato, purché sussistano gravi indizi di reato e la sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Relatore

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da
Co.An. nato a N il (Omissis)
Avverso l'ordinanza resa il 16 novembre 2023 dal Tribunale di Roma
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) BORSELLINO;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Nessuno è presente per il ricorrente.
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Roma, sezione per il riesame, ha respinto il ricorso proposto…

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