La querela di falso è un incidente processuale ammissibile in ogni stato e grado del giudizio, anche in appello prima che la causa sia trattenuta in decisione, purché risulti accertata in giudizio la riferibilità della sottoscrizione alla parte che la contesta e sia contestata la genuinità del documento che la contiene. L'ammissione della querela di falso da parte del giudice dell'appello non richiede una previa riforma della sentenza di primo grado che l'aveva dichiarata inammissibile, in quanto tale ordinanza non ha carattere decisorio e non vincola il giudice della querela, il quale è tenuto a verificare soltanto che sulla genuinità del documento sia insorta contestazione, che il documento stesso sia stato fatto valere in giudizio e che sia idoneo a costituire prova contro l'istante. Il provvedimento di sospensione del processo adottato in conseguenza dell'ammissione della querela di falso è impugnabile con regolamento di competenza ai sensi dell'art. 42 c.p.c. limitatamente alla verifica della conformità dello stesso allo schema legale di riferimento, senza possibilità di sindacare gli aspetti procedurali o sostanziali della querela, riservati al giudice della stessa.