Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23086 del 4 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23086PEN

Massima

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Il sequestro di persona, ai fini dell'integrazione del relativo delitto di cui all'art. 605 c.p., si realizza anche quando la privazione della libertà personale dell'offeso sia limitata allo stretto necessario per commettere il successivo reato di rapina, purché tale privazione della libertà abbia una durata apprezzabile, a prescindere dalla percezione soggettiva della vittima. Pertanto, il sequestro di persona e la rapina aggravata, pur essendo reati distinti, possono concorrere qualora la privazione della libertà personale preceda o segua in modo apprezzabile la condotta volta ad attuare la rapina. Inoltre, ai fini dell'aggravante dell'uso dell'arma prevista dall'art. 628, comma 3, n. 1 c.p., è sufficiente che la vittima abbia percepito l'utilizzo di un oggetto appuntito, anche se non ne ha avuto la concreta visione, purché tale percezione sia stata effettiva e non meramente ipotetica, essendo tale valutazione rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

HA. SA. MO. , nato a (OMESSO);

Avverso la sentenza 17.12.2004 della Corte d'Appello di Genova;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dr. Antonio MURA, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

HA. SA. MO. , per il tramite del proprio difensore ricorre per Cassazione avverso la sentenza 17.12.2004 con la quale …

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