Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 1053 del 2024

ECLI:IT:TARVEN:2024:1053SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il piano urbanistico comunale, in quanto espressione di una ampia discrezionalità amministrativa, è insindacabile nel merito da parte del giudice amministrativo, salvo che non risulti affetto da errori di fatto, abnormi illogicità o contrasto con situazioni che abbiano ingenerato affidamenti e aspettative qualificate dei privati. Le scelte di pianificazione non sono condizionate dalla pregressa indicazione, nel precedente strumento urbanistico, di destinazioni d'uso edificatorie diverse e più favorevoli, essendo sfornita di tutela la generica aspettativa alla non reformatio in peius o alla reformatio in melius delle destinazioni impresse da un previgente piano regolatore generale. L'amministrazione comunale può legittimamente adottare modalità differenziate di attuazione del piano urbanistico, prevedendo l'espropriazione diretta di alcune aree e la stipula di convenzioni urbanistiche per altri proprietari, senza che ciò integri un vizio di illogicità o discriminazione, in considerazione della complessità e della eterogeneità delle situazioni presenti nell'ambito territoriale pianificato. Il principio partecipativo è rispettato quando il privato abbia avuto la possibilità di presentare osservazioni e opposizioni nel corso del procedimento di formazione del piano, senza che sia necessario reiterare tali attività in occasione di successivi atti di riapprovazione o modifica dello strumento urbanistico che recepiscano, senza innovazioni sostanziali, la medesima disciplina già oggetto di precedente interlocuzione. L'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio può legittimamente avvenire anche successivamente alla dichiarazione di pubblica utilità, con efficacia di quest'ultima a decorrere dal momento dell'apposizione del vincolo, in conformità all'art. 12, comma 3, del d.P.R. n. 327/2001 (Testo Unico in materia di espropriazione per pubblica utilità). L'interesse risarcitorio del privato, ove non specificamente allegato e dimostrato, non può essere fatto valere in via autonoma, ma deve essere fatto valere nell'ambito dell'impugnazione dello specifico atto di pianificazione che abbia determinato il danno lamentato.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/05/2024

N. 01053/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01473/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1473 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Andrea Za, rappresentato e difeso dagli avvocati Chiara Cacciavillani, Riccardo Ferri, con domicilio eletto presso lo studio Chiara Cacciavillani in Stra', piazza Marconi, 51;

contro

Comune di Grumolo delle Abbadesse, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Dario Meneguzzo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Malo, via Gorizia n.18;

nei confronti

Gabrielli S.p.A., Cartotecnica Grafica Vicentina, Thema Studio S.r…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.