Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6216 del 7 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:6216PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La valutazione della credibilità della persona offesa e della ricostruzione dei fatti da parte del giudice di merito non può essere censurata in sede di legittimità per il solo fatto che non siano state espressamente considerate alcune circostanze marginali o secondarie, come l'omessa indicazione nel ricorso introduttivo di elementi di contesto, quando la motivazione risulti comunque logica e coerente con le risultanze processuali. Inoltre, il mancato riconoscimento della scriminante della legittima difesa può essere adeguatamente motivato dal richiamo alla ricostruzione del fatto posta a fondamento dell'affermazione di responsabilità, senza che sia necessario un esplicito esame di tutti gli elementi dedotti dalla difesa, quando essi risultino incompatibili con tale ricostruzione. In tali ipotesi, il giudizio di merito non è censurabile in sede di legittimità, se la motivazione risulta logica e coerente con gli atti processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 29/09/2011 del Tribunale di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per l'imputata l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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