Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, quale fattispecie di pericolo presunto, si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento di specifici atti esecutivi della condotta illecita programmata. Tuttavia, è necessario che la provvista indiziaria illumini il dato della "messa a disposizione" dell'indagato nei confronti del sodalizio mafioso. Gli elementi di prova raccolti nel corso delle intercettazioni di conversazioni alle quali non abbia partecipato l'imputato possono costituire fonte di prova diretta, soggetta al solo criterio valutativo del libero convincimento razionalmente motivato, senza necessità di riscontri esterni. Tuttavia, quando tali elementi abbiano natura indiziaria o siano frutto di deduzioni logiche, essi dovranno possedere i requisiti di gravità, precisione e concordanza previsti dall'art. 192, comma 2, c.p.p., al fine di escludere plausibili spiegazioni alternative.