Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31688 del 13 agosto 2021

ECLI:IT:CASS:2021:31688PEN

Massima

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La falsità ideologica del documento pubblico non è configurabile con riferimento al contenuto valutativo relativo ad un giudizio di conformità alla pertinente normativa, ove quest'ultimo sia formulato con riguardo non già a situazioni di fatto costituenti il presupposto dell'atto, ma alla mera interpretazione della normativa stessa. Pertanto, la contestazione di falsità ideologica non può fondarsi su mere valutazioni giuridiche espresse dal pubblico ufficiale nell'attestare l'idoneità di un titolo abilitativo, come la denuncia di inizio attività (DIA), alla realizzazione di determinati impianti, in assenza di chiare e univoche evidenze circa la consapevole falsità delle circostanze di fatto attestate. Analogamente, la falsità ideologica non può essere desunta dalla mera contestazione della legittimità o sufficienza del titolo abilitativo utilizzato, in quanto ciò attiene a profili di mera interpretazione normativa, senza incidere sulla veridicità delle circostanze di fatto attestate dal pubblico ufficiale. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di truffa aggravata, la mera utilizzazione di un titolo abilitativo ritenuto inidoneo dalla pubblica accusa non integra di per sé gli estremi della condotta decettiva, essendo necessario che l'indagato abbia posto in essere artifici e raggiri idonei a indurre in errore il soggetto passivo circa la sussistenza dei requisiti per l'ottenimento di erogazioni pubbliche. Infine, la valutazione circa l'autonomia tecnica e funzionale degli impianti, ai fini dell'applicabilità della disciplina semplificata della DIA, rientra nell'ambito di apprezzamenti di natura tecnico-giuridica, la cui contestazione non può essere utilmente proposta in sede di impugnazione di un provvedimento cautelare reale, se non mediante la deduzione di vizi logici o motivazionali particolarmente gravi e macroscopici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. VENEGONI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/10/2020 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE DE MARZO;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dott. Perla Lori, la quale ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26/10 - 23/11/2020 il Tribunale di Bari, in accoglimento della ri…

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