Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24250 del 5 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24250PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa non può essere invocata da colui che, accettando volontariamente una situazione di sfida e di inevitabile pericolo per la propria incolumità, fronteggiabile solo con l'aggressione altrui, si pone in una condizione di necessità di dover commettere un reato per difendersi. In tali casi, l'atteggiamento prudente e doveroso sarebbe stato quello di allontanarsi dalla situazione di conflitto, evitando di assecondare l'atteggiamento provocatorio della persona offesa. La configurabilità della legittima difesa, a differenza dello stato di necessità, non è esclusa dalla mera esposizione a possibili iniziative aggressive altrui, ma dalla già prevista necessità di dover fronteggiare quel pericolo mediante la commissione di un reato, come si verifica nell'accettazione di una vera e propria "sfida". Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della scriminante, deve quindi accertare se l'imputato abbia accettato volontariamente una situazione di inevitabile pericolo per la propria incolumità, fronteggiabile solo con l'aggressione altrui, anziché adottare un comportamento prudente e doveroso di allontanamento dalla situazione di conflitto. Inoltre, il giudice può liquidare equitativamente il danno morale e biologico subito dalla persona offesa in conseguenza del reato commesso dall'imputato, senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Roma del 10 dicembre 2013;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio Bruno;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Delehaye Enrico, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito, poi, l'avv. (OMISSIS), difensore della parte civile, che si e' associato alla richiesta del P…

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