Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36315 del 21 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:36315PEN

Massima

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La configurabilità dell'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 del d.l. n. 152/1991, conv. in l. n. 203/1991 (ora art. 416-bis.1 c.p.), nel reato di tentata estorsione, non richiede la prova dell'appartenenza dell'agente all'associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p., essendo sufficiente che la condotta criminosa sia stata realizzata avvalendosi della forza di intimidazione propria del vincolo associativo mafioso, tale da ingenerare nella vittima la consapevolezza dell'appartenenza dell'agente a tale contesto criminale. Ai fini della sussistenza di tale aggravante, è necessario e sufficiente che l'azione delittuosa sia stata commessa con modalità tipicamente riconducibili all'azione intimidatrice della consorteria mafiosa radicata nel territorio, anche attraverso riferimenti allusivi e impliciti al potere criminale dell'associazione, senza che sia richiesta la prova dell'effettiva esistenza della stessa. Rileva, inoltre, che la vittima abbia effettivamente subito uno stato di soggezione e timore di gravi ritorsioni, essendo sufficiente che la condotta dell'agente sia stata oggettivamente idonea ad esercitare su di essa la particolare coartazione psicologica evocata dalla norma, a prescindere dalla reazione concreta della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/7/2018 del Tribunale del riesame di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa AGLIASTRO Mirella;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale presso questa Corte Dott.ssa DE MASELLIS Mariella che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) che ha insistito per …

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