Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La particolare tenuità del fatto, prevista dall'art. 131-bis c.p., è una causa di non punibilità che può essere applicata anche ai reati commessi prima dell'entrata in vigore della relativa disciplina, purché ricorrano i presupposti normativamente indicati, tra cui la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni e l'assenza di circostanze aggravanti ad effetto speciale. Pertanto, il giudice di merito ha l'obbligo di esaminare la sussistenza di tale causa di non punibilità quando essa sia stata espressamente richiesta dalla difesa, anche in assenza di una precedente valutazione sulla particolare tenuità del fatto, salvo che non risulti palese l'insussistenza dei relativi presupposti. L'omissione di tale valutazione, in presenza di una esplicita richiesta, determina un vizio di motivazione della sentenza, che deve essere annullata e rinviata al giudice di appello per il nuovo esame.