Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Wind Tre Spa contro l'ordinanza del Comune di Milano che disponeva la rimodulazione della potenza di un suo impianto di telecomunicazione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'Amministrazione comunale, nell'eseguire una precedente sentenza del TAR che aveva imposto la riduzione coordinata delle emissioni elettromagnetiche degli impianti presenti in una determinata zona al fine di consentire la modifica di un impianto di un altro operatore, non può procedere unilateralmente alla sola riduzione della potenza dell'impianto di uno specifico operatore, senza il previo coinvolgimento e contraddittorio di tutti gli operatori interessati. Ciò in quanto la sentenza non imponeva tale unica modalità attuativa, ma lasciava all'Amministrazione la scelta delle soluzioni tecniche più idonee, purché coordinate con tutti gli operatori. 2. La riduzione unilaterale della potenza di un impianto di telecomunicazione, precedentemente autorizzato dall'Amministrazione, senza il rispetto del contraddittorio procedimentale di cui all'art. 7 della legge n. 241/1990, integra una violazione delle garanzie partecipative, non potendosi applicare l'eccezione di cui all'art. 21-octies, comma 2, della medesima legge. Ciò in quanto la potenza assegnata all'impianto costituisce un provvedimento espresso dell'Amministrazione, la cui modifica unilaterale realizza una surrettizia autotutela amministrativa. 3. Il perseguimento dell'obiettivo di promozione della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni non può avvenire a discapito della posizione di operatori già legittimamente autorizzati, senza il rispetto delle garanzie procedimentali.