Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33956 del 6 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33956PEN

Massima

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Il dolo diretto, anche nella forma del dolo alternativo, è compatibile con il reato di tentato omicidio, essendo sufficiente ai fini della sua configurabilità la cosciente volontà di porre in essere una condotta idonea a provocare, con certezza o alto grado di probabilità, la morte della persona offesa, senza che sia necessaria la specifica finalità di uccidere. La prova del dolo omicida e della potenzialità lesiva dell'azione può desumersi dalla sede corporea attinta, dall'idoneità dell'arma impiegata e dalle modalità dell'atto lesivo, anche in presenza di un esito non letale, purché l'azione sia stata interrotta per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. L'incremento sanzionatorio per la recidiva non può in ogni caso superare il cumulo delle pene derivanti dalle precedenti condanne irrevocabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CURAMI Micaela Serena - Consigliere

Dott. VALIANTE Paolo - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ta.Sa., nato in T. il (Omissis) (CUI Omissis)
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Firenze del 28.9.2023
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere Paolo Valiante;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Assunta Cocomello, che ha chiesto il rigetto del ricorso (Trattazione scritta, ex art 23 D.L. 137/2020 e succ. mod.)
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 28.9.2023, la Corte d'Appello di Firenze, in parziale riforma della sentenza con cu…

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