Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20974 del 25 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20974PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni di proprietà di un soggetto estraneo ai reati contestati è legittimo solo se sussistono i presupposti di legge, ovvero che i beni siano, anche indirettamente, collegati al reato e, se lasciati nella libera disponibilità del proprietario, idonei a costituire pericolo di aggravamento o protrazione delle conseguenze del reato ovvero di agevolazione della commissione di ulteriori fatti penalmente rilevanti. Tuttavia, qualora il proprietario dimostri in modo documentale la propria estraneità ai fatti illeciti e l'autonomia dei propri beni rispetto all'attività criminosa, il sequestro preventivo non può essere disposto, in quanto verrebbe a mancare il requisito del periculum in mora. In tali casi, la motivazione del provvedimento di sequestro deve essere adeguata e completa, non potendo basarsi su meri sospetti o presunzioni, ma dovendo esplicitare in modo chiaro ed esaustivo le ragioni per cui i beni del terzo estraneo sono ritenuti strumentali all'attività delittuosa, in assenza delle quali il provvedimento è viziato da violazione di legge per difetto di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GR. Ma. , nato a (OMESSO), in proprio e nella sua qualita' di amministratore unico e legale rappresentante pro' tempore della Re. s.r.l.;

avverso l'ordinanza n. 91/2010 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria in data 3/06/2010;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere, d.ssa ((omissis));

sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, …

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