Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2989 del 22 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2989PEN

Massima

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Il reato di turbata libertà degli incanti si configura non solo in caso di danno effettivo, ma anche di danno mediato e potenziale, essendo integrato per il solo fatto che gli accordi collusivi tra imprenditori siano idonei a influenzare l'andamento della gara d'appalto, ledendo così l'interesse pubblico alla libera concorrenza e al libero gioco della maggiorazione delle offerte a garanzia degli interessi della pubblica amministrazione. Pertanto, la prova dell'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata alla turbativa di gare d'appalto pubbliche, desumibile da intercettazioni e altri elementi indiziari, giustifica l'applicazione di misure cautelari interdittive nei confronti dei partecipi, anche se il loro ruolo sia stato riqualificato da organizzatori a meri partecipi, in ragione del concreto e attuale pericolo di reiterazione della condotta criminosa derivante dalla loro comprovata capacità di inserirsi in sofisticati meccanismi delittuosi e dalla loro approfondita conoscenza delle regole di funzionamento degli appalti pubblici. Tuttavia, l'omessa indicazione nell'ordinanza cautelare del termine di durata della misura interdittiva impone l'annullamento parziale del provvedimento con rinvio al giudice di merito per la nuova deliberazione sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/07/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata limitatamente alla omessa indicazione del termine di durata della misura interdittiva e il rigetto del ricorso nel resto;
udito per la ricorrente …

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