Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12240 del 25 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:12240PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando sussiste una durevole comunanza di scopo tra i partecipi, manifestata nell'interesse comune di immettere sostanza stupefacente sul mercato, a prescindere dalla diversità degli scopi personali e degli utili che i singoli intendono ottenere dall'attività criminale. La gravità indiziaria di tale reato può essere desunta dalla pluralità delle cessioni di droga effettuate dall'indagato, dalla sua stabilità di rapporti con i vertici e gli altri membri del sodalizio, nonché dal suo ruolo di fornitore affidabile e punto di riferimento per l'approvvigionamento della droga. Tali elementi, unitamente alla reiterazione delle condotte illecite e alla negativa personalità del soggetto, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in assenza di elementi idonei ad escludere le esigenze cautelari, anche quando il lasso temporale intercorso tra i fatti e l'adozione del provvedimento sia significativo, atteso che il pericolo di reiterazione del reato può permanere nonostante il decorso del tempo. La valutazione circa l'adeguatezza della misura custodiale rispetto a misure meno afflittive deve tenere conto della necessità di recidere i legami con gli ambienti delinquenziali in cui l'indagato risulta pienamente inserito e della sua personalità trasgressiva, che non offre garanzie circa il rispetto di prescrizioni connesse a misure meno gravose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Relatore

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

Dott. MARRA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
La.Gi. nato a M il Omissis
avverso l'ordinanza del 17/10/2023 del TRIBUNALE di CATANZARO
udita la relazione svolta dal Consigliere DONATO D'AURIA;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale FULVIO BALDI, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
udito il difensore, avv. GI.RU., che, dopo breve discussione, ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catanzaro, in funzione di giudice del riesame, con ordinanza del 17/10/2023 confermava l'ordinanza del G…

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