Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 622 del 2023

ECLI:IT:TARBS:2023:622SENT

Massima

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L'occupazione abusiva di un bene pubblico, quale un immobile pertinenziale di una linea ferroviaria, non conferisce alcuna legittimazione giuridica all'occupante, il quale non può vantare alcuna posizione tutelabile né alcun interesse qualificato all'annullamento dell'ordine di sgombero emesso dal Sindaco ai sensi dell'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000. Pertanto, il ricorso proposto dall'occupante abusivo avverso l'ordinanza contingibile e urgente di sgombero, motivata dal grave stato di degrado e pericolo per l'incolumità pubblica, deve essere dichiarato inammissibile per difetto di legittimazione attiva. Il Sindaco, quale ufficiale del Governo, è legittimato ad adottare provvedimenti contingibili e urgenti, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana, anche in assenza di un titolo giuridico dell'occupante, quando l'immobile versi in condizioni di grave degrado tali da compromettere la pubblica incolumità. In tali casi, l'ordinanza di sgombero non richiede la preventiva comunicazione di avvio del procedimento, essendo giustificata dall'urgenza di intervenire per scongiurare un pericolo imminente. Inoltre, il mancato rispetto delle disposizioni del regolamento locale d'igiene, che impongono il rispetto di requisiti minimi di abitabilità, legittima l'adozione di provvedimenti contingibili e urgenti volti a tutelare la salute e la sicurezza pubblica.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/07/2023

N. 00622/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00104/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Nel giudizio introdotto con il ricorso numero di registro generale 104 del 2020, proposto da Allal Bani e Brahim Sadiq, rappresentati e difesi dall'avvocato Francesco Magnoni, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di San Benedetto Po, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Paolo Garo', con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
l’Amministrazione dell'Interno, in persona del ministro pro tempore, rappresentata e difesa dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Brescia, domiciliataria ex lege;

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