Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34299 del 16 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34299PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame che conferma la custodia cautelare in carcere per reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso è dichiarato inammissibile quando la motivazione del provvedimento impugnato risulta sufficientemente e correttamente rappresentare la gravità indiziaria a carico dell'indagato, anche in relazione all'attendibilità oggettiva e soggettiva delle dichiarazioni della persona offesa e al riconoscimento dell'estorsore, nonché all'integrazione dell'aggravante del metodo mafioso desumibile dalle modalità della condotta, in particolare dalla comprovata spendita del nome di un noto clan camorristico idonea ad incutere maggior timore nella vittima. In tali casi, il ricorso è manifestamente infondato e comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. SA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2307/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 12/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO Francesco;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. E. SELVAGGI intese all'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse di MI. SA. avverso l'ordinanza del GIP presso il Tr…

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