Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49552 del 27 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:49552PEN

Massima

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Il contributo partecipativo dell'indagato all'associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti può essere desunto anche dalle modalità esecutive dei reati-scopo, dalla loro ripetizione, dai contatti avvenuti fra gli autori e dall'uniformità delle condotte, spesso protratte per un apprezzabile periodo di tempo, senza che sia necessario un preventivo accordo formale, essendo sufficiente un patto associativo non espresso che si costituisca di fatto fra soggetti consapevoli di prestare il proprio contributo alla realizzazione dello scopo comune. La prova della partecipazione al delitto associativo può quindi fondarsi su elementi indiziari che dimostrino la piena conoscenza delle reciproche condotte e la predisposizione di un preciso piano organizzativo, la cui attuazione i vari sodali risultano essere pienamente consapevoli di perseguire, anche attraverso l'assunzione di ruoli e mansioni specifiche, come il ruolo di "vedetta", la consegna di stupefacenti agli spacciatori o agli acquirenti, ovvero la riscossione del denaro provento delle cessioni. Tali elementi, unitamente alla professionalità delle azioni delittuose e all'assenza di fonti economiche lecite di sostentamento, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere in ragione della spiccata pericolosità sociale dell'indagato e dell'attualità del periculum libertatis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DE AMICIS G. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 223/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 07/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) quale sost. proc. dell'avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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