Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5496 del 6 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:5496PEN

Massima

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La confisca di beni intestati a terzi, pur non essendo titolari di redditi sufficienti, è legittima quando risulti accertato che tali beni siano nella effettiva disponibilità del soggetto proposto per l'applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale, in quanto acquisiti con disponibilità finanziarie riconducibili alle sue attività illecite e non giustificate dalla capacità economica dei reali intestatari. In tali casi, la motivazione del provvedimento deve essere articolata e puntuale nell'evidenziare gli elementi di fatto che dimostrano il nesso di pertinenza tra i beni confiscati e la pericolosità sociale del proposto, senza necessità di ricorrere a presunzioni di intestazione fittizia non previste dalla legge. Il controllo di legittimità in sede di legittimità è limitato alla sola violazione di legge, senza estendersi alla verifica dell'iter logico-argomentativo seguito dal giudice di merito, salvo i casi di assoluta mancanza o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 120/2015 CORTE APPELLO di BARI, del 07/07/2016;
sentita la relazione rana dal Consigliere Dott. ROSA ANNA SARACENO;
Lette le conclusioni del P.G., Dott. Aniello Roberto, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento in epigrafe la Corte d'appello di Bari,…

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