Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22282 del 8 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22282PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, utilizza espressioni anche pesanti nei confronti di un soggetto che tenta di intromettervisi indebitamente, non commette un atto arbitrario, in quanto il suo comportamento è finalizzato a impedire l'indebita interferenza nell'attività istituzionale svolta. L'esimente di cui al D.Lgs. n. 288/1944, art. 4, non trova applicazione in tali ipotesi, in quanto il soggetto che reagisce violentemente non ha alcun titolo per opporsi all'attività legittimamente svolta dal pubblico ufficiale. La valutazione della proporzionalità e legittimità dell'intervento del pubblico ufficiale deve essere effettuata alla luce delle circostanze concrete del caso, senza che la mera "pesantezza" delle espressioni utilizzate possa di per sé qualificare il comportamento come arbitrario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBA Tito - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffael - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1998/2008 CORTE APPELLO di GENOVA, del 09/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

udito il P.G. in persona del Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO ED IN DIRITTO

1. Con la sen…

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