Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10137 del 14 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10137PEN

Massima

Massima ufficiale
La mancata identificazione del soggetto che presenta la querela, da parte dell'autorità che la riceve, non determina l'invalidità dell'atto allorché risulti altrimenti certo che il proponente è il soggetto legittimato a proporla (In applicazione di questo principio la S.C. ha censurato la decisione con cui il giudice di pace ha dichiarato n.d.p. nei confronti dell'imputato, in ordine al reato di ingiuria, per mancanza di un'espressa attestazione in ordine all'identità del proponente, rilevando che detta identità potesse comunque ritenersi raggiunta con certezza avuto riguardo al fatto che il querelante, operatore della polizia municipale, contestualmente alla querela aveva depositato un atto del proprio ufficio inerente gli stessi fatti e trasmesso in qualità di pubblico ufficiale alla magistratura, identità ulteriormente confermata nella costituzione di parte civile e nella personale presenza del querelante in udienza).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. SI. N. IL (OMESSO) nei confronti di:

2) RA. NI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 332/2006 GIUDICE DI PACE di FIRENZE del 25/07/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE SANTIS Fausto, che ha concluso per l'inammissibilita'.

M…

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