Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15814 del 10 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15814PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, deve tenere conto del significativo lasso di tempo trascorso tra la condotta contestata e l'applicazione della misura cautelare, valorizzando gli elementi idonei a revocare in dubbio la ripetibilità del contributo causale offerto dall'indagato e quindi la sua pericolosità, altrimenti presunta dalla norma. Pur non essendo il decorso del tempo di per sé decisivo, esso non può essere del tutto trascurato, specie quando la permanenza nell'associazione mafiosa risulti cessata da un periodo rilevante, dovendosi in tal caso procedere ad un nuovo esame della sussistenza concreta ed attuale delle esigenze cautelari previste dall'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. La valutazione delle esigenze cautelari non può limitarsi al mero richiamo dei precedenti penali e giudiziari dell'indagato e alla presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., ma deve essere adeguatamente motivata con riferimento agli elementi concreti idonei a dimostrare la persistente pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO D. - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergi - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI - rel. Consigliere

Dott. DE SANTIS A. - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andre - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/10/2017 del TRIBUNALE DI LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piero MESSINI D'AGOSTINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. MARINELLI Felicetta, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanz…

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