Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45500 del 4 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45500PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la credibilità della persona offesa, deve effettuare un controllo più penetrante e rigoroso rispetto a quello cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone, verificando la coerenza del racconto della persona offesa, sia in linea generale che nei particolari, nonché la sua credibilità oggettiva e soggettiva. Tuttavia, le dichiarazioni della persona offesa possono anche da sole essere poste legittimamente a fondamento dell'affermazione di penale responsabilità dell'imputato, purché sorrette da idonea motivazione. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa, deve altresì tenere conto di eventuali riscontri oggettivi, come referti medici, che possano confortare la versione dei fatti fornita dalla persona offesa. Il giudice di legittimità può annullare la sentenza di merito solo in presenza di vizi logici o giuridici manifesti, senza poter procedere a una nuova valutazione del merito della vicenda processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9/2011 TRIBUNALE di BARI, del 09/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente al capo a) per tardivita' della querela con rideterminazione della pena per i residui reati.

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