Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40288 del 29 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40288PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, tra cui: 1) Esiti di precedenti vicende processuali che hanno accertato l'operatività di una specifica cosca mafiosa in un determinato territorio; 2) Conoscenza da parte dell'indagato di gravi delitti commessi da affiliati al sodalizio e partecipazione a episodi di sequestro di persona a scopo di estorsione; 3) Frequentazione abituale e modalità sospette di incontri con soggetti pregiudicati, caratterizzati da cautele volte a eludere i controlli delle forze dell'ordine, utilizzo di utenze intestate a terzi, impiego di linguaggio criptico; 4) Coinvolgimento in attività illecite, come il traffico di sostanze stupefacenti, svolte con ruolo apicale e senza mai maneggiare direttamente la "merce"; 5) Tentativo di occultare la propria posizione attraverso intestazioni fittizie di beni e attività commerciali. Tali elementi, valutati complessivamente, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione di tipo mafioso, anche in contesti territoriali diversi da quelli di tradizionale radicamento del sodalizio, a condizione che sia dimostrata l'autonoma capacità intimidatrice del gruppo criminale. La valutazione di tali elementi rientra nella competenza del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se non nei limiti della manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 201/2014 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 26/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott. G. Izzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata.…

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